About

Pronuncia 22/1985

Sentenza

Collegio

composta dai signori: Prof. LEOPOLDO ELIA, Presidente - Prof. GUGLIELMO ROEHRSSEN - Avv. ORONZO REALE - Dott. BRUNETTO BUCCIARELLI DUCCI - Avv. ALBERTO MALAGUGINI - Prof. LIVIO PALADIN - Prof. ANTONIO LA PERGOLA - Prof. VIRGILIO ANDRIOLI - Prof. GIUSEPPE FERRARI - Prof. GIOVANNI CONSO - Prof. ETTORE GALLO - Dott. ALDO CORASANITI, Giudici,

Epigrafe

ha pronunciato la seguente nei giudizi riuniti di legittimità costituzionale dell'art. 102 del codice penale, promossi con due ordinanze emesse il 24 gennaio 1983 dal Magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Roma nei procedimenti di sicurezza contro Sinibaldi Lorenzo e Carlini Carlo, iscritte ai nn. 702 e 720 del registro ordinanze 1983 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica nn. 32 e 39 dell'anno 1984. Visti gli atti di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; udito nella camera di consiglio dell'11 aprile 1984 il Giudice relatore Alberto Malagugini. Ritenuto che il magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Roma, con le due ordinanze - di identico tenore - indicate in epigrafe dubita che l'art. 102 c.p., in quanto non prevede che la declaratoria di abitualità (presunta) nel delitto sia subordinata al previo accertamento giudiziale della pericolosità sociale del soggetto, contrasti con l'art. 27, terzo comma, Cost.: sostenendo, al riguardo, che ove tale pericolosità manchi e sia perciò anticipatamente revocata (in ipotesi, a breve distanza di tempo dalla sua applicazione) la misura di sicurezza detentiva dell'assegnazione ad una colonia agricola o a una casa di lavoro conseguente alla declaratoria di abitualità, quest'ultima produrrebbe solo effetti "desocializzanti" (quali l'impossibilità di guidare autoveicoli, o di esercitare il commercio o di godere dei benefici previsti da provvedimenti di amnistia o di condono: artt. 82 cod. strada, 11 T.U.L.P.S., 151 e 174, ult. cpv., c.p.). Considerato che tale questione, già sollevata in termini identici dal medesimo magistrato di sorveglianza con dieci precedenti ordinanze, è stata dalla Corte dichiarata manifestamente infondata con l'ordinanza n. 19 del 1984. Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, secondo comma, delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.

Dispositivo

per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 102 c.p. sollevata, in riferimento all'art. 27, terzo comma, Cost., dal magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Roma con le ordinanze indicate in epigrafe. Cosi deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 24 gennaio 1985. F.to: LEOPOLDO ELIA - GUGLIELMO ROEHRSSEN - ORONZO REALE - BRUNETTO BUCCIARELLI DUCCI - ALBERTO MALAGUGINI - LIVIO PALADIN - ANTONIO LA PERGOLA - VIRGILIO ANDRIOLI - GIUSEPPE FERRARI - GIOVANNI CONSO - ETTORE GALLO - ALDO CORASANITI GIOVANNI VITALE - Cancelliere

Relatore: Alberto Malagugini

Data deposito:

Tipologia: O

Presidente: ELIA

Caricamento annuncio...

Massime

ORD. 22/85. ABITUALITA' E PROFESSIONALITA' NEL REATO - PRESUNZIONE DI LEGGE - MANIFESTA INFONDATEZZA DELLA QUESTIONE.

E' manifestamente infondata la questione di legittimita' costituzionale dell'art. 102 c.p., sollevata in riferimento all'art. 27, terzo comma, Cost., nella parte in cui non prevede che la declaratoria di abitualita' del delitto sia subordinata al previo accertamento giudiziale della pericolosita' sociale del soggetto, in quanto tale previsione non contrasta con la finalita' rieducativa della pena. - O. n. 19/1984.

Parametri costituzionali