Pronuncia 138/1992
Sentenza
Collegio
composta dai signori: Presidente: dott. Aldo CORASANITI; Giudici: prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof. Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo CASAVOLA, prof. Vincenzo CAIANIELLO, avv. Mauro FERRI, prof. Luigi MENGONI, prof. Enzo CHELI, dott. Renato GRANATA, prof. Giuliano VASSALLI, prof. Francesco GUIZZI, prof. Cesare MIRABELLI;
Epigrafe
ha pronunciato la seguente nel giudizio di legittimità costituzionale degli artt. 208 e 503, primo comma, del codice di procedura penale, promosso con ordinanza emessa il 15 luglio 1991 dal Tribunale di Lucca nel procedimento penale a carico di Fantoni Mario, iscritta al n. 603 del registro ordinanze 1991 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 39, prima serie speciale, dell'anno 1991; Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella camera di consiglio del 19 febbraio 1992 il Giudice relatore Francesco Greco; Ritenuto che il Tribunale di Lucca, nel procedimento penale a carico di Fantoni Mario, con ordinanza emessa il 15 luglio 1991 (R.O. n. 603 del 1991), ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 208 e 503, primo comma, del codice di procedura penale, nella parte in cui prevedono che l'esame dell'imputato nel dibattimento possa essere ammesso solo previo consenso o su richiesta dello stesso; che, a parere del giudice remittente, sarebbero violati i principi e i criteri posti dall'art. 2, direttive nn. 69 e 73 della legge di delega n. 81 del 1987 e, quindi, l'art. 76 della Costituzione in quanto vi sarebbe eccesso di delega; che nel giudizio è intervenuta l'Avvocatura Generale dello Stato, in rappresentanza del Presidente del consiglio dei ministri, che ha concluso per la manifesta infondatezza della questione essendo stata già dichiarata non fondata; Considerato che identica questione è stata dichiarata non fondata (sent. n. 221 del 1991) e che non sono stati dedotti motivi diversi che possano fondare una diversa decisione; che, pertanto, la questione va dichiarata manifestamente infondata; Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87 e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale;
Dispositivo
per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE Dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale degli artt. 208 e 503, primo comma, del codice di procedura penale, in riferimento all'art. 76 della Costituzione, sollevata dal Tribunale di Lucca con l'ordinanza in epigrafe. Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 16 marzo 1992 Il Presidente: CORASANITI Il redattore: GRECO Il cancelliere: DI PAOLA Depositata in cancelleria il 27 marzo 1992. Il cancelliere: DI PAOLA
Relatore: Francesco Greco
Data deposito:
Tipologia: O
Presidente: CORASANITI
Massime
ORD. 138/92. PROCESSO PENALE - ESAME DELL'IMPUTATO NEL DIBATTIMENTO - CONDIZIONI: CONSENSO O RICHIESTA DELLO STESSO - DENUNCIATO ECCESSO DI DELEGA - QUESTIONE GIA' DECISA - MANIFESTA INFONDATEZZA.
Parametri costituzionali
- Costituzione-Art. 76
- legge-Art. 2
- legge-Art. 2